Legge Regionale 29/2007

Norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana.

Capitolo I - Disposizioni generali

Art. 1 (Finalità)
  1. In attuazione dell'articolo 6 della Costituzione e dell'articolo 3 della legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1 (Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia), la Regione tutela, valorizza e promuove l'uso della lingua friulana, nelle sue diverse espressioni, lingua propria del Friuli e parte del patrimonio storico, culturale e umano della comunità regionale. La Regione promuove la ricerca storica ed esercita una politica attiva di conservazione e sviluppo della cultura e delle tradizioni, quali componenti essenziali dell'identità della comunità friulana.
  2. Con la presente legge la Regione promuove e sostiene le iniziative pubbliche e private finalizzate a mantenere e incrementare l'uso della lingua friulana nel territorio di riferimento. (1)
  3. La presente legge è finalizzata ad ampliare l'uso della lingua friulana nel territorio di riferimento, nel rispetto della libera scelta di ciascun cittadino. I servizi in lingua friulana che gli enti pubblici e i concessionari dei pubblici servizi assicurano sono opportunità per i cittadini che vi aderiscono in base alla propria libera scelta.
  4. La Regione, nell'ambito delle competenze statutarie, promuove e incentiva, altresì, la conoscenza e l'uso della lingua friulana presso le comunità dei corregionali in Italia e nel mondo.
  5. La presente legge, unitamente alle disposizioni emanate a tutela delle minoranze linguistiche slovena e germanofona, attua le politiche della Regione a favore delle diversità linguistiche e culturali.
Note:

(1) Vedi anche quanto disposto dall'art. 53, comma 1, L. R. 6/2019

Art. 2 (Principi)
  1. Con la presente legge la Regione concorre nell'ambito delle proprie competenze all'attuazione dei principi espressi:
    • a) dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, adottata dall'Assemblea generale delle Nazione Unite il 10 dicembre 1948;
    • b) dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, ratificata con la legge 4 agosto 1955, n. 848 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali firmata a Roma il 4 novembre 1950 e del Protocollo addizionale alla Convenzione stessa, firmato a Parigi il 20 marzo 1952);
    • c) dallo Strumento dell'Iniziativa Centro Europea per la tutela dei diritti di protezione delle minoranze, sottoscritto a Budapest il 15 novembre 1994;
    • d) dai documenti dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) sottoscritti dall'Italia in materia di tutela delle lingue;
    • e) dalla Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, adottata a Strasburgo il 5 novembre 1992;
    • e bis) dalla convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d'Europa, ratificata con la legge 28 agosto 1997, n. 302 (Ratifica ed esecuzione della convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali, fatta a Strasburgo il 1° febbraio 1995);
    • f) dall'articolo 3 del Trattato costituzionale dell'Unione Europea, firmato a Roma il 29 ottobre 2004, ratificato ai sensi della legge 7 aprile 2005, n. 57. (1)
  2. La presente legge attua i principi della legislazione statale in materia, e in particolare della legge 15 dicembre 1999, n. 482 (Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche), e del decreto legislativo 12 settembre 2002, n. 223 (Norme di attuazione dello Statuto speciale della regione Friuli-Venezia Giulia per il trasferimento di funzioni in materia di tutela della lingua e della cultura delle minoranze linguistiche storiche nella regione), tenuto conto dei principi e disposizioni della legge regionale 22 marzo 1996, n. 15 (Norme per la tutela e la promozione della lingua e della cultura friulane e istituzione del servizio per le lingue regionali e minoritarie).
Note:

(1) Lettera e bis) del comma 1 aggiunta da art. 6, comma 5, lettera a), L. R. 44/2017

Art. 3 (Territorio di applicazione)
  1. Le disposizioni della presente legge si applicano nel territorio di insediamento del gruppo linguistico friulano delimitato ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 15/1996.
  2. Quando la minoranza linguistica friulana è distribuita su territori diversi delle ex province di Gorizia, Pordenone e Udine può costituire organismi di coordinamento e di proposta che gli enti locali interessati hanno facoltà di riconoscere. (1)
  3. Particolari iniziative per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio linguistico friulano possono essere sostenute dalla Regione anche in aree escluse dal territorio di cui al comma 1.
  4. La Regione può stipulare intese con la Regione Veneto allo scopo di sostenere la lingua friulana nelle aree friulanofone in essa presenti.
Note:

(1) Parole sostituite al comma 2 da art. 13, comma 1, L. R. 20/2019

Art. 4 (Rapporti con le altre comunità linguistiche)
  1. La Regione promuove e sostiene iniziative di collaborazione tra le istituzioni friulane e quelle delle comunità ladine del Veneto e del Trentino-Alto Adige/Südtirol, nonché della comunità romancia del Cantone dei Grigioni della Federazione elvetica in particolare nei settori della linguistica, dell'istruzione, della formazione e dei mezzi di informazione.
  2. La Regione promuove, altresì, rapporti di collaborazione tra le minoranze linguistiche slovena, friulana e germanofona presenti sul territorio regionale e tra le loro istituzioni e sostiene progetti comuni atti alla valorizzazione delle diversità culturali e linguistiche e al rafforzamento del concetto di interculturalità, ivi comprese le iniziative di carattere sperimentale che coinvolgono il sistema scolastico in relazione alle lingue minoritarie riconosciute sul territorio regionale. (1)
Note:

(1) Parole sostituite al comma 2 da art. 14, comma 1, L. R. 20/2019

Art. 5  (Uso della grafia ufficiale di lingua friulana)

1. È assunta come grafia ufficiale della lingua friulana comune quella definita ai sensi dell'articolo 13 della legge regionale 15/1996. (1)

2. La grafia della lingua friulana comune può essere modificata con decreto del Presidente della Regione, su proposta dell'ARLeF - Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane (ARLeF - Agenzia regionale per la lingua friulana), d'intesa con le Università di Udine e di Trieste. (2)

2 bis. Entro il 30 giugno 2011 il Presidente della Regione, sentite l'ARLeF e le Università degli Studi di Udine e di Trieste, adotta con proprio decreto la grafia ufficiale delle varianti della lingua friulana. (3)

3. La Regione promuove e sostiene l'uso della grafia ufficiale della lingua friulana, nelle sue diverse espressioni, nella concessione dei contributi e finanziamenti previsti in applicazione della presente legge, anche se non specificato nei relativi bandi. L'uso di varianti locali nei testi scritti non costituisce causa di esclusione da finanziamenti e contributi pubblici.

4. Gli atti e documenti in lingua friulana della Regione, degli enti locali e loro enti strumentali e concessionari di pubblici servizi sono redatti in lingua friulana comune, usando la rispettiva grafia ufficiale. (4)

Note:

(1) Parole aggiunte al comma 1 da art. 186, comma 1, lettera a), L. R. 17/2010
(2) Parole aggiunte al comma 2 da art. 186, comma 1, lettera b), L. R. 17/2010
(3) Comma 2 bis aggiunto da art. 186, comma 1, lettera c), L. R. 17/2010
(4) Parole sostituite al comma 4 da art. 186, comma 1, lettera d), L. R. 17/2010

Capo II - Uso pubblico lingua friulana

Art. 6 (Uso pubblico della lingua friulana) (1)(2)
  1. L'uso della lingua friulana è consentito nei rapporti con gli uffici degli enti locali e dei loro enti strumentali operanti nel territorio delimitato ai sensi dell'articolo 3.
  2. Nei rapporti con la Regione e i suoi enti strumentali, il diritto di usare la lingua friulana può essere esercitato a prescindere dal territorio in cui i relativi uffici sono insediati.
  3. Quando un'istanza è avviata in lingua friulana la risposta è effettuata dagli enti di cui ai commi 1 e 2 anche in tale lingua.
  4. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 3 si applicano anche ai concessionari di servizi pubblici degli enti indicati ai commi 1 e 2, operanti nel territorio delimitato ai sensi dell'articolo 3.
  5. Gli enti di cui al comma 1 assicurano, anche in forma associata, l'esercizio dei diritti di cui ai commi 1 e 3.
  6. In nessun caso l'uso della lingua friulana nei procedimenti amministrativi può comportare l'aggravio o il rallentamento degli stessi.
  7. Gli enti interessati provvedono all'applicazione delle disposizioni di cui al presente articolo secondo quanto previsto dal Piano generale di politica linguistica di cui all'articolo 25. (3)
Note:

(1) Dichiarata, con sentenza della Corte Costituzionale n. 159, depositata il 22 maggio 2009, l'illegittimita' costituzionale del comma 2.
(2) Integrata la disciplina dell'articolo da art. 16, comma 1, L. R. 6/2014
(3) Comma 7 sostituito da art. 36, comma 1, lettera a), L. R. 9/2019

 

Art. 7 (Certificazione linguistica)
  1. La conoscenza della lingua friulana è attestata da una certificazione linguistica rilasciata da soggetti pubblici e privati abilitati.
  2. La certificazione linguistica è aperta a tutti coloro che sono in possesso dei requisiti previsti ai sensi del comma 3.
  3. Le modalità, i criteri e i requisiti per conseguire la certificazione linguistica sono definiti, tenuto conto delle proposte dell'ARLeF, con regolamento regionale da emanare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.
  4. L'ARLeF promuove l'organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento per conseguire la certificazione linguistica di lingua friulana.
  5. L'elenco dei soggetti pubblici e privati abilitati al rilascio della certificazione linguistica è compilato dall'ARLeF. (1)
  6. Al fine di promuovere il conseguimento della certificazione linguistica da parte del personale del comparto unico regionale, l'ARLeF, di concerto con i singoli enti, promuove l'organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento e ne favorisce la frequenza anche attraverso appositi incentivi al personale.
Note:

(1) Parole sostituite al comma 5 da art. 15, comma 1, L. R. 20/2019

Art. 8 (Atti e informazioni di carattere generale) (1)
  1. Gli atti comunicati alla generalità dei cittadini dai soggetti di cui all'articolo 6, sono redatti, oltre che in italiano, anche in friulano.
  2. I soggetti di cui all'articolo 6 effettuano la comunicazione istituzionale e la pubblicità degli atti destinata al territorio delimitato ai sensi dell'articolo 3 in italiano e in friulano.
  3. La presenza della lingua friulana è comunque garantita anche nella comunicazione istituzionale e nella pubblicità degli atti destinata all'intera regione.
  4. Il testo e la comunicazione in lingua friulana hanno la stessa evidenza, anche tipografica, di quelli in lingua italiana.
  5. Gli enti interessati provvedono all'applicazione delle disposizioni di cui al presente articolo secondo quanto previsto dal Piano generale di politica linguistica di cui all'articolo 25. (2)
Note:

(1) Dichiarata, con sentenza della Corte Costituzionale n. 159, depositata il 22 maggio 2009, l'illegittimita' costituzionale dei commi 1 e 3.
(2) Comma 5 sostituito da art. 36, comma 1, lettera b), L. R. 9/2019

Art. 9 (Organismi elettivi e collegiali) (1)
  1. Ai sensi dell'articolo 7 della legge 482/1999, nei comuni che rientrano nella delimitazione di cui all'articolo 3, i componenti dei consigli comunali e degli altri organi a struttura collegiale dell'amministrazione stessa hanno diritto di usare, nell'attività degli organismi medesimi, la lingua friulana.
  2. Il comma 1 trova, altresì, applicazione per i consiglieri regionali, nonché per i componenti dei consigli degli enti locali che comprendono Comuni nei quali è riconosciuta la lingua friulana. (3)
  3. 2 bis. Gli enti interessati provvedono all'applicazione delle disposizioni di cui al presente articolo secondo quanto previsto dal Piano generale di politica linguistica di cui all'articolo 25. (2)
  4. Le modalità per garantire la traduzione a coloro che non comprendono la lingua friulana sono disciplinate dagli enti di cui ai commi 1 e 2 con disposizioni dei piani di politica linguistica di cui all'articolo 27, nel cui ambito può essere prevista la ripetizione degli interventi in lingua italiana ovvero il deposito contestuale dei testi tradotti in forma scritta.
Notis:

(1) Declarade, cun sentence de Cort Costituzionâl n. 159, depositade ai 22 di Mai 2009, l'ilegjitimitât costituzionâl dal come 3.

Art. 10 (Cartelonistiche in lenghe furlane)
  1. Tal teritori delimitât daûr dal articul 3, i cartei, lis insegnis, i supuarts visîfs e ogni altre indicazion di utilitât publiche pandude al public tai bens imobii sede di uficis e struturis operativis dai sogjets dal articul 6 a àn dongje la traduzion in lenghe furlane cu la stesse evidence grafiche dal talian.
  2. I sogjets dal articul 6 a doprin la lenghe furlane cu la stesse evidence grafiche dal talian ancje tes scritis esternis, tai supuarts visîfs e tai mieçs di traspuart. Tal câs che te erogazion dal servizi di traspuart public a sedin previodûts servizis automatics di comunicazion vocâl, chescj a son dâts ancje in lenghe furlane.
  3. Tal teritori delimitât daûr dal articul 3, come 1, la cartelonistiche stradâl e mostre i toponims ancje in lenghe furlane, daûr des modalitâts previodudis dal articul 11.
  4. I sogjets dal articul 6 si justin daûr des previsions di chest articul, daûr dai progjets dai obietîfs anuâi, tai plans di politiche linguistiche dal articul 27.
Art. 11 (Toponomastiche in lenghe furlane)
  1. La denominazion uficiâl in lenghe furlane di comuns, frazions e localitâts e je fissade de Regjon, daûr de propueste de ARLeF, tignût cont des variantis locâls, e di intese cui Comuns interessâts dentri di sîs mês de date di jentrade in vore di cheste leç.
  2. Lis deliberazions de Zonte regjonâl che a tocjin lis denominazions uficiâls in lenghe furlane e ogni altre cuistion gjenerâl che e tocje i toponims e i idronims in lenghe furlane a son fatis buinis cun decret dal President de Regjon di publicâ tal Boletin uficiâl de Regjon.
  3. Simpri restant bon ce che al è previodût dal articul 7, prin come, numar 3), dal Statût speciâl, i sogjets dal articul 6 a doprin dentri de aree delimitade daûr dal articul 3, dongje de denominazion in lenghe taliane ancje la denominazion in lenghe furlane dai comuns, des frazions e des localitâts, definide daûr dal come 1.
  4. La Regjon e je autorizade a stipulâ convenzions cun altris aministrazions publichis e cun sogjets privâts par promovi l'ûs des denominazions uficiâls in lenghe furlane.
  5. I ents locâi a puedin fissâ, daûr de deliberazion conforme dai lôr conseis eletîfs, di doprâ toponims bilengâi o toponims dome te lenghe furlane. La denominazion sielzude e devente la denominazion uficiâl par ducj i efiets.
Notis:

(1) Declarade, cun sentence de Cort Costituzionâl n. 159, depositade ai 22 di Mai 2009, l'ilegjitimitât costituzionâl dal come 5.

Cjapitul III - Intervents tal setôr de istruzion

Art. 12 (Lenghe furlane e educazion plurilengâl)
  1. L'aprendiment e l'insegnament de lenghe furlane a son metûts dentri intun percors educatîf plurilengâl che al previôt, dongje de lenghe taliane, la compresince di lenghis minoritariis storichis e di lenghis forestis. Il percors educatîf plurilengâl al fâs part de formazion par une citadinance europeane ative e di valorizazion de specificitât de Regjon.
  2. Daûr dal articul 4, comis 1, 2, 3 e 4, de leç 482/1999, tes scuelis de infanzie, tes scuelis primariis e secondariis di prin grât che a son tai Comuns delimitâts daûr dal articul 3, la lenghe furlane, e je metude dentri tal percors educatîf, daûr des modalitâts specifichis che a corispuindin al ordin e al grât scolastic, tignint cont dal articul 1, come 2, dal decret legjislatîf 223/2002.
  3. Simpri restant buine la autonomie dai istitûts scolastics, tal moment de iscrizion i gjenitôrs o cui che al fâs lis funzions, dopo de juste informazion, daûr de domande scrite de istituzion scolastiche, i comunichin la lôr volontât di no zovâsi dal insegnament de lenghe furlane. La opzion pandude e je valide pe durade de scuele de infanzie, di chê primarie e di chê secondarie di prin grât e e pues jessi modificade, daûr de domande dai gjenitôrs o di chei che a fasin lis funzions, sul tacâ di ogni an scolastic.
Notis:

(1) Declarade, cun sentence de Cort Costituzionâl n. 159, depositade ai 22 di Mai 2009, l'ilegjitimitât costituzionâl dal come 3.

Art. 13 (Coordenament interistituzionâl)
  1. La Regjon e colabore cul Ufici scolastic regjonâl pal Friûl Vignesie Julie par garantî che la lenghe furlane e jentri in maniere armoniche tal sisteme scolastic e par coordenâ lis iniziativis di politiche linguistiche in cjamp educatîf.
  2. La Regjon, in colaborazion cu lis autoritâts scolastichis e rispietant la autonomie scolastiche, e promôf il coordenament tra lis istituzions scolastichis, e favorìs la costituzion di rêts di scuelis e la individuazion di scuelis che a fasin di pivot tal teritori.
  3. La Regjon e colabore e e stipule convenzions pe istituzion permanente di percors di inzornament e formatîfs che a dedin abilitazion, cun dentri azions pe formazion iniziâl e in servizi, pe scuele dispecializazion, par cors di master e di dotorât di ricercje, pal insegnament o pal ûs de lenghe furlane daûr di ce che al è previodût dal articul 6 de leç 482/1999.
  4. E je istituide la Comission permanente pal insegnament de lenghe furlane, li de Direzion centrâl competente, par garantî il coordenament de ativitât fate des diviersis istituzions tal meti in vore cheste leç.
  5. La Comission e je presiedude dal Assessôr regjonâl competent in materie di istruzion o di un so delegât e e je componude dal Diretôr centrâl competent te stesse materie o un so delegât, e in plui cinc esperts te suaze de tutele, valorizazion e insegnament de lenghe furlane.

5 bis. La Comission e je nomenade cun decret dal President de Regjon daûr deliberazion de Zonte Regjonâl e e reste in cjarie par trê agns scolastics a tacâ de date di nomine.

Notis:

(1) Sostituît il come 5 dal art. 11, come 18 letare a),L.R. 11/2011
(2) Zontât il come 5 bis dal art. 11, come 18 letare b), L.R. 11/2011
(3) Viôt la dissipline transitorie fissade dal art.11, come 19, L.R. 11/2011

Art. 14 (Cjamp di aplicazion tes scuelis)
  1. Rispietant la autonomie scolastiche e lis disposizions dal decret dal President de Republiche 8 di Març dal 1999, n. 275 (Regolament su lis normis in materie di autonomie des istituzions scolastichis, daûr dal articul 21 de leç 15 di Març dal 1997, n. 59), lis scuelis che a son tai Comuns delimitâts daûr dal articul 3 a individuin te programazion dal insegnament de lenghe furlane il model educatîf di aplicâ, ancje in coerence cu lis specificitâts dal contest socioculturâl.
  2. Cun regolament di metude in vore mandât fûr, dopo di vê sintût l'Ufici scolastic regjonâl, dentri di sîs mês de date di jentrade in vore di cheste leç, la Regjon, daûr dal articul 1, come 2, dal decret legjislatîf 223/2002 e dal decret dal Ministri de istruzion publiche n. 47 dai 13 di Jugn dal 2006 (Cuote orari dai curricula risiervade aes istituzions scolastichis), e definìs il plan di aplicazion di sisteme cu lis articolazions e cu lis specificitâts pai diviers ordins e grâts scolastics segnâts tal articul 12, come 2. L'insegnament de lenghe furlane al è garantît par almancul une ore par setemane dilunc di dut l’an scolastic, te cuote di flessibilitât de autonomie scolastiche.
  3. Te programazion dal insegnament de lenghe furlane di bande des istituzions scolastichis a son dentri lis modalitâts didatichis che a cjapin tant che model di riferiment il metodi fondât sul aprendiment veicolâr integrât des lenghis.
  4. Tes scuelis secondariis di secont grât, e je promovude la programazion dal insegnament de lenghe furlane tai progjets di inricjiment de ufierte formative des istituzions scolastichis.
Notis:

(1) Declarade, cun sentence de Cort Costituzionâl n. 159, depositade ai 22 di Mai 2009, l'ilegjitimitât costituzionâl dal come 3 e dal ultim periodi dal come 2.

Art. 15 (Sostegn finanziari aes scuelis e e verifiche)
  1. Pes finalitâts dal articul 13, come 2, e dal articul 14, la Regjon e proviôt al trasferiment dai finanziaments aes istituzions scolastichis daûr dal numar des oris di insegnament e di ûs curicolâr de lenghe furlane rilevadis e comunicadis dal Ufici scolastic regjonâl. I trasferiments finanziaris, gjestîts des singulis istituzions scolastichis, a son destinâts aes spesis pai docents impegnâts te metude in vore di cheste leç e pes spesis organizativis des scuelis. Chestis risorsis a son dopradis rispietant lis normativis in vore e i contrats di lavôr inviâts.
  2. La Regjon e sosten ancje pal aspiet finanziari lis iniziativis dal articul 14, comis 3 e 4.
  3. La ARLeF, su la fonde des dibisugnis individuadis an par an, in colaborazion cul Ufici scolastic regjonâl, e propon lis modalitâts di aplicazion des misuris di sostegn finanziari previodudis pes istituzions scolastichis, valorizant chês che a aplichin i modei di insegnament de lenghe furlane plui avanzâts, dentri di une suaze plurilengâl, daûr dal nivel di riferiment european.
  4. In colaborazion cul Ufici scolastic regjonâl, la ARLeF e verifiche e e valute an par an, cun modalitâts concuardadis, il stât di aplicazion dal insegnament e dal ûs de lenghe furlane tes istituzions scolastichis, l’efiet su lis competencis dai students e la rispueste des fameis.
  5. Lis singulis scuelis a judin a verificâ e valutâ an par an l’insegnament e l’ûs de lenghe furlane cu lis ativitâts gjenerâls di verifiche e di valutazion fatis des scuelis stessis.
Art. 16 (Materiâl didatic)
  1. La Regjon e sosten la produzion di materiâl didatic pal insegnament de lenghe furlane e te lenghe furlane, tes sôs diviersis espressions, elaborât daûr des liniis segnadis dal ARLeF.
Art. 17 (Docents)
  1. Daûr dal articul 1, come 2, dal decret legjislatîf 223/2002, par definî la suaze des dibisugnis di organic tal teritori delimitât daûr dal articul 3, la Regjon e colabore cul Ufici scolastic regjonâl par aciertâ lis risorsis di personâl docent cun competencis te lenghe furlane in servizi tes istituzions scolastichis de regjon, par cjapâ sù la declarazion di disponibilitât individuâl dai insegnants.
  2. La Regjon e garantìs e e sosten i percors di formazion e di inzornament dai insegnants di lenghe furlane e in lenghe furlane cun convenzions cu lis Universitâts dal teritori regjonâl.
  3. La Regjon e cjape lis misuris finanziariis par sostignî la formazion al sisteme Content and Language Integrated Learning (CLIL) in lenghe furlane, individuant percors formatîfs adats cu lis Universitâts competentis, cul Ufici scolastic regjonâl e cu lis istituzions scolastichis.
  4. Simpri restant bon ce che al è previodût de normative in materie di stât juridic dal personâl docent e dal contrat di lavôr dal personâl, la Regjon, dacuardi cu lis autoritâts scolastichis, dopo sintudis lis organizazions sindicâls, e viôt di istituî une liste dai insegnants cun competencis ricognossudis pal insegnament de lenghe furlane.
  5. Cun regolament regjonâl di mandâ fûr in cunvigne cul Ufici scolastic regjonâl a son definidis lis modalitâts pal acès te liste dal come 4 e pal ûs dal personâl docent iscrit te liste stesse.
Art. 18 (Intervents di promozion)
  1. La Regjon e met in vore iniziativis di informazion e sensibilizazion indreçadis aes fameis par difondi la cognossince dai obietîfs e des carateristichis dal plan di introduzion de lenghe furlane tal sisteme scolastic.
  2. Daûr des disposizions de leç 482/1999, la Regjon e fâs la sô part par sostignî lis iniziativis di insegnament de lenghe furlane indreçadis ai grancj, inviadis de Universitât dal Friûl, des scuelis e di altris sogjets ricognossûts.
  3. La Regjon e promôf cors e iniziativis specifichis dedicadis al insegnament de lenghe furlane pai imigrâts presints tes areis delimitadis.
  4. La Regjon e pues sostignî l'insegnament de lenghe furlane ancje tes istituzions scolastichis che a son tai teritoris lassâts fûr de delimitazion dal articul 3 come 1.
  5. Formis particolârs di promozion, di svicinament e di insegnament de lenghe furlane a son inviadis pes popolazions di origjin furlane residents tal forest.
  6. Cun regolament regjonâl a son regolâts lis carateristichis, lis modalitâts e i criteris pal sostegn finanziari dai intervents previodûts di chest articul. Il regolament al è mandât fûr, dopo dal parê de Comission consiliâr competente, dentri di sîs mês de date di jentrade in vore di cheste leç. La Comission e da il so parê dentri di 30 dîs de domande; se al passe chest tiermin si fâs di mancul dal so parê.
Art. 19 (Insegnament volontari de lenghe furlane)
  1. Par favorî l'aprendiment e l'ûs de lenghe furlane di bande dai citadins, la Regjon e promôf la ativitât di volontariât pal insegnament de lenghe furlane.
  2. Pes finalitâts dal come 1, al è istituît li dal ARLeF, il regjistri dai volontaris pal insegnament de lenghe furlane.
  3. A puedin jessi ricognossûts volontaris lis personis maiôrs di etât di marilenghe furlane che a declarin la lôr disponibilitât a fâ a titul gratuit, cun modei organizatîfs e cun modalitâts operativis definidis dal ARLeF, ativitâts par difondi la cognossince e l'ûs de lenghe furlane.

Cjapitul IV – Intervents tal setôr dai mieçs di comunicazion

Art. 20 (Radio e television)
  1. La Regjon e sosten la produzion di materiâi audiovisîfs in lenghe furlane par dâur la plui grande difusion.
  2. Tal setôr televisîf, la Regjon e sosten la produzion e la emission di programs in lenghe furlane, tes sôs diviersis espressions. Il sostegn al è proporzionât ae cuviertidure teritoriâl e aes modalitâts di inseriment tal palinsest. I fonts a son impegnâts almancul pal 75 par cent pe produzion che almancul pal 60 par cent e je fate di produtôrs indipendents.
  3. Cun regolament mandât fûr cun decret dal President de Regjon, sintude la Comission consiliâr competente, a son definîts criteris e modalitâts par meti in vore i intervents di sostegn previodûts des disposizions di chest Cjapitul.

Cjapitul V – Intervents in pro des realtâts associativis

Art. 24 (Realtâts associativis)

1. La Regjon e ricognòs une funzion speciâl di servizi ai sogjets publics e privâts che a fasin une ativitât cualificade e continuative tal teritori regjonâl pe promozion e difusion de lenghe furlane e che a vedin struturis stabilis e une organizazion suficiente.

2. Pes finalitâts dal come 1, la Regjon e sosten la ativitât di chescj sogjets:

  • a) Associazion culturâl Colonos di Vilecjaze, Listize;
  • b) Associazion Glesie Furlane di Vilegnove di S. Denêl;
  • c) Associazion culturâl "la Grame" di Merêt;
  • d) Clape di culture Patrie dal Friûl di Glemone;
  • e) Associazion culturâl Istitût Ladin Furlan Pre Checo Placerean di Codroip;
  • f) Cooperative di Informazion Furlane, soc. coop a r.l. di Udin;
  • g) Radio Spazio 103 s.r.l. di Udin;
  • h) Kappa Vu s.a.s. di Udin.

3. La regjon e sosten i sogjets daûr dal come 2 cun finanziaments specifics fissâts an par an cun norme di leç finanziarie regjonâl.

3 bis. Lis domandis pe concession dal finanziament a son di presentâ al Servizi competent de Direzion centrâl pe culture dentri dai 31 Zenâr di ogni an. Lis domandis à an in zonte la relazion de ilustrazion di ativitât programade cul so preventîf di spese specific. Cul decret di concession al pues jessi erogât in anticip il 100 par cent dal finanziament e a son fissâts i timps e mûts di rendicontazion. Chest procediment al è dissiplinât de leç regjonâl ai 20 di Març, n. 7 (Test unic des normis in materie di procediment aministratîf e dirit di acès).

3 ter. La Regjon e ricognòs ae Società Filologica Friulana - Societât Filologjiche Furlane G.I. Ascoli di Udin - une mansion di impuartance primarie e le sosten par che e rivi aes sôs finalitâts istituzionâls traviers di un finanziament anuâl, daûr des modalitâts dal come 3 bis.

Notis:

(1) Sostituît il come 2 dal art. 6, come 99 letare a), L. R. 11/2011
(2) Sostituît il come 3 dal art. 6, come 99 letare b), L. R. 11/2011
(3) Zontât il come 3 bis dal art. 6, come 99 letare c), L. R. 11/2011
(4) Zontât il come 3 ter dal art. 6, come 99 letare c), L. R. 11/2011
(5) Viôt la dissipline transitorie fissade dal art.6, come 100, L.R. 11/2011

Cjapitul VI - Programazion

Art. 25 (Plan gjenerâl di politiche linguistiche)
  1. Il Plan gjenerâl di politiche linguistiche (PGJPL) al è definît di norme ogni cinc agns par rivâ a chescj obietîfs:
    • a) garantî ai citadins di lenghe furlane l'esercizi dai dirits linguistics;
    • b) promovi l'ûs sociâl de lenghe furlane e il so disvilup tant che codiç linguistic bon par dutis lis situazions de vite moderne;
    • c) cirî di rivâ a une politiche linguistiche unitarie, cul coordenament des azions programadis di altris ents e istituzions publichis e privadis;
    • d) fissâ lis prioritâts dai intervents regjonâi tal setôr de istruzion;
    • e) fissâ criteris e prioritâts par intervents tal setôr dai mieçs di comunicazion e pal sostegn aes realtâts associativis.
  2. Il PGJPL al è spartît par tipologjiis di sogjets. Par ogni tipologjie a son previodudis areis specifichis di intervent e, par ognidune di chês, progjets alternatîfs dai obietîfs.
  3. Il PGJPL e fisse, cun di plui, lis modalitâts di valutazion des iniziativis fatis e i struments di verifiche dai risultâts otignûts di ogni sogjet.
  4. Il PGJPL al è proponût de ARLeF e al è fat bon cun decret dal President de Regjon, dopo sintude la Comission consiliâr competente, e al è publicât sul Boletin uficiâl de Regjon.
Art. 26 (Plan des prioritâts di intervent)
  1. Su la fonde dal PGJPL e tignint cont des disponibilitâts di belanç, la Zonte regjonâl, daûr de propueste de ARLeF, e cjape an par an il Plan des prioritâts di intervent, cun dentri i obietîfs di otignî in chel an.
  2. Il Plan des prioritâts di intervent al fisse cualis iniziativis previodudis di cheste leç che a son ritignudis prioritariis e tropis risorsis che a son destinadis a ogni setôr o a ogni grup di intervents.
  3. Il Plan des prioritâts di intervent al à dongje i siei bants e al segne lis proceduris pe presentazion di progjets che par chei al ven domandât il finanziament.
  4. Par garantî la trasparence, al plan i son zontâts ancje i criteris gjenerâi pe valutazion di progjets
Art. 27 (Plans di politiche linguistiche)
  1. La Regjon, i ents locâi e i concessionaris di servizis publics a fasin bon ogni cinc agns, un Plan speciâl di politiche linguistiche (PSPL) par fissâ, su la fonde dal Plan gjenerâl di politiche linguistiche (PGPL), i progjets dai obietîfs di otignî an par an in ogni aree di intervent, cun scjadincis che in nissun câs no podaran lâ fûr de durade dal plan stes.
  2. La Regjon, i ents locâi e i concessionaris di servizis publics a previodin tai plans speciâi di politiche linguistiche il justament progressîf de organizazion e des struturis tecnichis par meti in vore ce che al è previodût tal Cjapitul II.
  3. La aprovazion e la aplicazion conforme dai Plans speciâi di politiche linguistiche a son pai ents locâi e pai concessionaris di publics servizis cundizions par otignî i finanziaments di cheste leç tai agns dopo.

Cjapitul VII – Metude in vore e verifiche

Art. 28 (ARLeF e Comission pal ûs sociâl de lenghe furlane)
  1. La Regjon e individue te ARLeF - Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane, l'organisim competent pe definizion dai indreçaments di politiche linguistiche pe lenghe furlane e pal coordenament e pe verifiche de metude in vore dai intervents di cheste leç.
  2. Ae ARLeF i tocje in particolâr di:
    • a) proponi il Plan gjenerâl di politiche linguistiche pe lenghe furlane;
    • b) proponi an par an lis prioritâts di intervent, ancje tignint cont des disponibilitâts finanziariis;
    • c) furnî consulence pe predisposizion di bants pe assegnazion dai contribûts finanziaris a istituzions, ents e associazions impegnadis te aplicazion di cheste leç;
    • d) istituî, ancje in colaborazion cun altris sogjets, un sisteme di certificazion pai fins dal articul 7 daûr des liniis segnadis dal Cuadri comun european  di riferiment pes lenghis cjapât cun risoluzion dal Consei di Europe tal Novembar dal 2001;
    • e) verificâ an par an l’efiet des iniziativis sostignudis sul ûs de lenghe furlane.
  3. (ABROGÂT) (6)
  4. (ABROGÂT) (7)
Note:

(1) Integrata la disciplina dell'articolo da art. 15, comma 23, L. R. 18/2011
(2) Vedi la disciplina transitoria dell'articolo, stabilita da art. 15, comma 24, L. R. 18/2011
(3) Integrata la disciplina del comma 2 da art. 13, comma 16, lettera b), numero 3 bis), L. R. 24/2009
(4) Integrata la disciplina dell'articolo da art. 16, comma 1, L. R. 6/2014
(5) Rubrica dell'articolo modificata da art. 23, comma 1, lettera a), L. R. 20/2019
(6) Comma 3 abrogato da art. 23, comma 1, lettera b), L. R. 20/2019
(7) Comma 4 abrogato da art. 23, comma 1, lettera b), L. R. 20/2019

Art. 29 (Clausule valutative)
  1. La Zonte regjonâl e presente al Consei regjonâl relazions anuâls sul stât di metude in vore di cheste leç, dentri dal mês di Fevrâr dal an dopo di chel di riferiment.
  2. Lis relazions, ancje su la fonde des verifichis fatis e des informativis dadis de ARLeF, a rispuindin a chestis domandis:
    • a) cemût che a son lis sieltis cjapadis dai diviers sogjets tai Plans speciâi di politiche linguistiche rispiet ai obietîfs fissâts tal Plan gjenerâl e cemût che i intervents fats, cun evidence des diferencis, se a son, rispiet a ce che programât;
    • b) cuâi che a son i ponts critics cjatâts te programazion e te gjestion dai diviers intervents, tignint ancje rivuart pes sieltis di destinazion des risorsis a disposizion;
    • c) cuâl che al è il stât di aplicazion dal insegnament de lenghe furlane tes istituzions scolastichis e cuâi percors formatîfs di nivel universitari che a son stâts inviâts pe abilitazion al insegnament dal furlan.
  3. Ogni cinc agns, prime de presentazion ae Comission consiliâr competente dal Plan gjenerâl di politiche linguistiche pal cuincueni dopo, la Zonte e presente al Consei un rapuart sui risultâts vûts in tiermins di slargjament dal ûs de lenghe furlane. In particolâr il rapuart al à dentri rispuestis documentadis a chestis domandis:
    • a) in ce misure che i intervents fats a àn judât a rinfuarcî l'esercizi dal dirit al ûs de lenghe furlane tal teritori di riferiment rispiet ae situazion prime de jentrade in vore di cheste leç, massime tai rapuarts cu la aministrazion regjonâl, cu lis aministrazions locâls e cui concessionaris di servizis publics;
    • b) cualis che a son stadis lis eventuâls variazions ae delimitazion dal teritori di insediament dal grup linguistic furlan;
    • c) cuale che e je stade la rispueste dade des fameis te sielte dal insegnament de lenghe furlane e cuale che e je la lôr opinion sui efiets su lis competencis dai arlêfs e dai students, in rivuart particolâr aes iniziativis di ûs veicolâr de lenghe furlane pal aprendiment di altris dissiplinis.
  4. Lis relazions e i rapuarts a son dâts publics, dutun cui documents dal Consei che a 'ndi sierin l'esam. I risultâts de valutazion dal Consei a fasin di riferiment pes sieltis dal Plan gjenerâl di politiche linguistiche pal cuincueni dopo.
Art. 30 (Conference di verifiche e di propueste)
  1. Il President dal Consei regjonâl al clame, almancul une volte ogni cinc agns, e in dut câs no in plui sîs mês prime de scjadince de legjislature, une Conference di verifiche e di propueste par verificâ la metude in vore di cheste leç.
  2. A son invidâts ae Conference i components dal Consei e de Zonte regjonâl, i rapresentants dai uficis e dai servizis regjonâi interessâts ae metude in vore di cheste leç, i components dai orghins istituzionâi de ARLeF, e ancje i rapresentants dai ents locâi, de Universitât dal Friûl, des istituzions scolastichis, des realtâts associativis ricognossudis su la fonde dal articul 24 e dai mieçs di comunicazion.
  3. L'Ufici di Presidence dal Consei regjonâl, slargjât ai cjâfs grup, dopo sintût il President de ARLeF, al fisse l'ordin dal dì e lis modalitâts di davuelziment de Conference.

Cjapitul VIII – Normis transitoriis e finâls

Art. 31 (Normis transitoriis)
  1. Fintremai ae date di jentrade in vore dal regolament previodût dal articul 17, come 5, lis istituzions scolastichis a van indevant a zovâsi pal insegnament de lenghe furlane dal personâl docent individuât daûr des modalitâts dal come 1 di chel istès articul.
  2. Pal articul 24, in prime aplicazion di cheste leç,a son confermâts i sogjets cumò ricognossûts daûr dal articul 8 de leç regjonâl 15/1996 e si apliche il decret dal President de Regjon n. 0178/Pres. dai 13 di Jugn dal 2006 (Regolament pes modalitâts pe concession des sovenzions e pai criteris pe ripartizion des risorsis destinadis in pro dai ents ricognossûts daûr dal articul 8, come 2, letare b) e come 2 bis de leç regjonâl n. 15 dai 22 di Març dal 1996, cun normis pe tutele e pe promozion de lenghe e de culture furlanis).
Art. 32 (Normis finâls)
  1. Cun decret dal President de Regjon, daûr de deliberazion conforme de Zonte regjonâl, a puedin jessi fatis variazions ae delimitazion teritoriâl fate daûr dal articul 5 de leç regjonâl 15/1996 dentri di doi agns de date di jentrade in vore di cheste leç.
  2. Lis variazions a son disponudis daûr di deliberazions conformis dai Conseis comunâi dai teritoris interessâts, motivadis a palês cun riferiment ae valutazion de consistence de cuote di popolazion che e fevele la lenghe furlane e de incidence dal ûs de lenghe stesse tal teritori comunâl, fatis buinis cun maiorance di plui dai doi tierçs dai components. La deliberazion consiliâr e je metude tant che fonde dal proviodiment di variazion, gjavant i câs che, tal tiermin segnât tal come 1, a rivin segnalazions contrariis di bande di almancul i 15 par cent dai citadins scrits tes listis eletorâls e residents tai comuns stes.
Art. 33 (Abrogazions)
  1. A son abrogadis in particolâr chestis disposizions de leç regionâl 15/1996:
    • a) articul 4;
    • b) articul 11;
    • c) come 2 dal articul 11 bis;
    • d) articul 12;
    • e) come 3 dal articul 13;
    • f) comis 1, 2 e 3 dal articul 14;
    • g) articul 27;
    • h) articul 28.
  2. A son abrogâts i comis 78, 79 e 80 dal articul 6 de leç regjonâl n. 4 dai 15 di Fevrâr dal 1999 (Leç finanziarie 1999).
  3. E je abrogade la letare c), dal come 66, dal articul 6 de leç n. 4 dai 26 di Fevrâr dal 2001 (Leç finanziarie 2001).
  4. A son abrogâts i comis 2 e 11 dal articul 124 de leç regjonâl n. 13 dai 9 di Novembar dal 1998 (di modificazion de leç regjonâl 15/1996).
  5. Al è abrogât l'articul 3 de leç regjonâl n. 22 dai12 di Lui dal 1999 (di modificazion dal articul 6 de leç regjonâl 4/1999).
Art. 34 (Normis finanziariis)
  1. Pal finanziament des azions e dai intervents previodûts di cheste leç si viôt daûr des disposizions puartadis de legjislazion regjonâl in vore tes materiis segnadis de leç stesse, cun cjamis a caric di chestis unitâts revisionâls di fonde dal stât di prevision de spese dal belanç pai agns 2007-2009 e dal belanç pal an 2007 cun riferiment ai cjapitui dal document tecnic zontât ai belançs stes in bande di ognidune, segnâts: UPB 8.4.300.1.310 - cjapitui 417, 5536 e 5543; UPB 8.4.300.1.1901 - cjapitul 5567 e cjapitul 5572 su fonts statâi.
  2. Simpri restant bon ce che al è segnât tal come 1, cun normis di leç finanziarie anuâl a puedin jessi disponûts intervents specifics par meti in vore azions previodudis di cheste leç e autorizâts che ur corispuindin stanziaments specifics, ancje di fâ valê su lis assegnazions anuâls di fonts statâi trasferîts ae Regjon daûr de leç 482/1999 e dal decret legjislatîf 223/2002.